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Il percorso di catechesi di quest’anno sarà un vero cammino di riscoperta del senso e delle caratteristiche della preghiera cristiana.
Cercherà di farsi eco di ciò che l’esperienza della chiesa e l’esperienza quotidiana di ciascuno attraverso il contatto con le Scritture, la celebrazione quotidiana della liturgia e la frequentazione della grande tradizione dei Padri ci insegnano sulla preghiera.
Ciascuno si trova in cammino sulla via della preghiera come su quello della vita cristiana, la via è la cifra essenziale per definire la vita cristiana; negli Atti degli Apostoli i cristiani sono definiti “quelli della via”, nessuno può pretendere di essere arrivato.
Vita e preghiera cristiana si implicano a vicenda, crescono insieme, procedono di pari passo; è un cammino in cui non solo non si finisce mai di imparare, ma in cui sembra – effettivamente – di essere sempre all’inizio, di dover sempre ricominciare, come dicevano i padri del deserto.
È un cammino in cui non ci sono risparmiate deviazioni, soste, sbandamenti, difficoltà, è un cammino che ciascuno di noi è impegnato a imparare a scoprire personalmente, attraverso la propria esperienza, anche se può far tesoro dell’esperienza degli altri.
Saremo introdotti nelle linee fondamentali di ciò che chiamiamo comunemente preghiera.
Pregare nell’attuale società occidentale non è un’attività normale o scontata, se mai lo è stata, non appartiene più ai comportamenti sociali riconosciuti e accettati dalla maggioranza; pregare è un atto singolare, che crea distinzione, differenza, suscita sospetti, pregare da cristiani fa parte della differenza cristiana.
La vera preghiera cristiana non promette alcuna saggezza di vita individualistica, e neppure un esito terapeutico, ma tende semplicemente all’incontro con Dio, a discernere la sua presenza nella vita quotidiana, a contemplare persone ed eventi con il suo sguardo.